Scuola di preghiera di padre Andrea Gasparino – Lezione n. 3


Trascrizione del video, eseguita allo scopo di rendere più agevole la fruizione e meditazione dei passaggi più essenziali. Per il testo esatto ascoltare il video, essendo che questa trascrizione, realizzata cercando di attenersi al video per quanto possibile, può essere soggetta a qualche inesattezza qua e là. Questa scuola di preghiera é disponibile da tempo su Youtube e viene riportata qui per riproporla e condividerla a chi non la conosce.


Testo della trascrizione

Qui Radio Maria,

Trasmettiamo una catechesi di padre Andrea Gasparino

Preghiere introduttive

Invochiamo lo Spirito Santo
Spirito Santo,
Spirito d’Amore,
facci comprendere che pregare significa amare
e che amare significa compiere
con fedeltà e con serenità
la volontà di Dio.

Dite con me col cuore:
Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
Spirito di Verità,
aiutami a fare verità nella mia preghiera,
aiutami a vedere i mali della mia preghiera,
aiutami a trovare i rimedi da questi mali.

Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
Spirito di Fortezza,
aiutami a stabilire una norma precisa
per la mia vita di preghiera,
a fissare il tempo, il luogo, il metodo di preghiera
Portami alla preghiera di silenzio,
alla preghiera del cuore.

Vieni Spirito Santo

Che questa trasmissione dia forza a qualche ammalato,
sia luce a chi è nel buio,
dia gioia a chi è nella tristezza.

Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
manifestati con potenza oggi nella mia debolezza.

Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
che il mio orgoglio non mi impedisca la Tua luce.

Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
voglio essere strumento della Tua gloria,
strumento della Tua luce.
Rendimi umile nei pensieri, nelle parole, nel cuore.

Vieni Spirito Santo

Oh Maria Santissima,
Tu sei giunta ai più alti gradi della preghiera,
aiuta la nostra debolezza,
intercedi per noi.

La scuola di preghiera di Gesù

Ecco, ci stiamo sforzando di capire cosa è la preghiera.

Invocazione dello Spirito Santo

Prima di cominciare vorrei ancora insistere su questo, dare importanza al messaggio di Gesù, contenuto in Luca 11, dove Gesù dice:
13 Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

Questo messaggio ha avuto troppa poca risonanza nella Chiesa.

Forse bisogna chiedere lo Spirito Santo.

Gesù non ha promesso lo Spirito Santo a chi lo merita, l’ha promesso a chi lo chiede.

Chiedere lo Spirito Santo è chiedere il massimo, è chiedere la somma di tutti i beni.

Chiedere lo Spirito Santo, direi, è il capolinea della preghiera di domanda, è chiedere tutto per poi saper donare tutto.

Bisogna che ci alleniamo a implorare lo Spirito Santo su tutte le persone che incontriamo durante il giorno, in tutte le situazioni.

Dobbiamo imparare a irradiare amore e gioia su tutti.

Se invochiamo lo Spirito Santo ce la facciamo.

Invocare lo Spirito Santo significa irradiare amore e gioia.

Gesù sul Getsemani

Questa volta ascoltiamo Gesù che parla attraverso un’altra scuola di preghiera.

Questa è stata l’ultima scuola di preghiera, commovente, di Gesù, la preghiera, la scuola di preghiera che Gesù ha fatto sul Getsemani.

Scelgo il capitolo 22 di Luca versetti 39-46 ed i passi paralleli di Matteo e di Marco.

In questi sei versetti c’è tutto sulla preghiera, ci sono alti insegnamenti, profondissimi insegnamenti di Gesù, insegnamenti espliciti e insegnamenti impliciti, Gesù che parla e Gesù che prega.

Allora leggiamo insieme il brano che ci guiderà, il brano che ci guiderà per questa scuola di preghiera.

Luca 22

39 Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40 Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». 41 Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: 42 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». 43 Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. 44 In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. 45 Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. 46 E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

Allora avviciniamoci bene a questi insegnamenti di Gesù, cercando di ricavare il massimo da quello che Lui ci dice.

Luca 22,40 Giunto sul Getsemani disse loro: – pregate per non entrare in tentazione

Primo insegnamento

La prima legge della preghiera è capire il bisogno assoluto di pregare.

Molto sovente sento delle persone dire: Ma perché pregare?

Il perché l’ha insegnato Gesù con il suo esempio e l’ha insegnato infinite volte col suo insegnamento esplicito.

Gesù ha insegnato la preghiera come medicina di tutte le nostre debolezze.

Ecco perché pregare: siamo fragili.

Nel testo di Matteo Gesù dirà di più. Dirà: lo Spirito è pronto ma la carne è debole.

Come dire: tu puoi sognare di fare tante cose ed essere tanto forte ma la tua debolezza è più forte dei tuoi sogni.

Siamo impastati di debolezze.

C’è un divario, c’è un abisso tra i nostri desideri e la nostra buona volontà.

La preghiera colma l’abisso.

Divo Barsotti dice: Sentire il bisogno della preghiera manifesta la vitalità di un’anima. Uno dei criteri per giudicare, dice, se un’anima è viva, è se sente il bisogno di pregare perché, se l’ammalato non ha appetito, se non riesce più a mangiare, sono poche le speranze.

Ecco, chi non sente il bisogno della preghiera, è perduto.

Chi non trova il tempo di pregare, non può vivere da cristiano.

Il teologo Karl Barth diceva: Il cristiano nasce e scompare con la sua preghiera. Quando preghi nasce il cristiano, se cessa la preghiera scompare il cristiano.

Secondo insegnamento

Luca 22 41 – Si allontanò da loro quasi ad un tiro di sasso. –

Per pregare è necessario un raccoglimento, è necessario un isolamento; senza raccoglimento non c’è preghiera.

Romano Guardini, nel suo libro “Il testamento di Gesù”, scrive: Così solo l’uomo in raccoglimento è qualcuno. Perché l’io dell’uomo dissipato è qualcosa ma non qualcuno.

Uomini, quanto é importante il raccoglimento, vigilate.
Il raccoglimento non nasce spontaneo: deve essere voluto ed esercitato, occorre creare il silenzio, l’unità interiore per rispondere al richiamo di Dio: Sono qui Signore.

Poi aggiunge: essere presenti è qualcosa di più che stare in ginocchio.
È ascoltare il richiamo di Dio: sono qui Signore
È un atto interiore che si traduce in un continuo, che si traduce in attenzione, nell’essere totalmente presenti.

Terzo insegnamento

L’insegnamento di Gesù sulla preghiera, sempre al versetto 41: si allontanò e, inginocchiatosi, pregava.

Far pregare anche il corpo.

Se prega il corpo, può pregare lo Spirito.
Se il corpo non collabora, disturba la preghiera.

Quando potete, pregate in ginocchio.
Quando siete stanchi, o non potete, anche da seduto.
Puoi pregare se sei seduto, però non esserlo in modo pigro.
C’è il modo di essere seduto da pigri: non aiuta questo la preghiera.
Se sei solo, meglio in ginocchio oppure prostrato profondamente.

La potenza della prostrazione é grandissima, eccita proprio lo Spirito.

Comunque è una regola importantissima della preghiera: far pregare anche il corpo.
Perché se il corpo non prega, ne va della tua preghiera.

Quarto insegnamento

Versetto 42: Padre, se vuoi allontana da me questo calice. Tuttavia, non sia fatta la mia ma la Tua volontà.

Entrare in un rapporto vivo e affettuoso con Dio, affettuoso e ubbidiente.

Qui siamo proprio al cuore della preghiera: quando il rapporto con Dio diventa abbandono, intimità, obbedienza, obbedienza amorosa, siamo alla vetta della preghiera: la preghiera è diventata amore.

La chiamiamo la preghiera del cuore.

Ne parleremo molto della preghiera del cuore.

Mi affretto subito a dire: quando parliamo di preghiera del cuore, non stiamo parlando di preghiera sentimentale.

La preghiera del cuore è l’opposto della preghiera sentimentale.

Il modello perfetto della preghiera del cuore è appunto la preghiera sanguinante di Gesù a Getsemani.

È qui che nascono i frutti della preghiera, i più bei frutti della preghiera. Qui nasce la consolazione dello Spirito.

Luca 22 43: Gli apparve un angelo dal cielo a confortarlo.

La consolazione dello Spirito, lo Spirito che consola Gesù.

Lo sapete? Nel linguaggio di Luca, angelo e Spirito sono spesso sinonimi.

Forse ricorderete in Atti 8 26-40:
26 Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: «Alzati, e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». 27 Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candàce, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme, 28 se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. 29 Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti, e raggiungi quel carro». 30 Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». 31 Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. 32 Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:
Come una pecora fu condotto al macello
e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa,
così egli non apre la sua bocca.
33 Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato,
ma la sua posterità chi potrà mai descriverla?
Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita
.
34 E rivoltosi a Filippo l’eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». 35 Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. 36 Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c’era acqua e l’eunuco disse: «Ecco qui c’è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?». 37  38 Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. 39 Quando furono usciti dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino. 40 Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e, proseguendo, predicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarèa.

É probabilmente un accenno alla consolazione dello Spirito Santo, quando Gesù abbraccia in pienezza la volontà del Padre.

Quinto insegnamento

Luca 22 44: In preda all’angoscia pregava più intensamente ed il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.

Aumentare l’intensità della preghiera in proporzione della gravità dei problemi.

Perché la in proporzione della gravità dei problemi?

Perché la preghiera non mi dà forza, qualche volta?

Poiché non è proporzionata ai tuoi problemi.

Qualche volta, quando tutto é normale, basta la preghiera normale.

Quando sei nella tempesta non basta più la preghiera normale: ci vuole la preghiera capace di reggere alla tempesta.

Nelle tentazioni devi pregare molto di più.

Sotto una croce pesante, per stare in piedi, devi pregare molto di più.

Quando sei schiacciato da un problema, ci puó vuolere anche una notte di preghiera.

Sesto insegnamento

Versetto 45: alzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza, e disse loro: – Perché dormite? Alzatevi e pregate per non entrare in tentazione.

Accettare umilmente le nostre resistenze alla preghiera, la nostra pesantezza ma non accondiscendervi.

Ricordati bene che c’è in noi, una parte negativa di noi che resiste alla preghiera.

Bisogna reagire ma bisogna accettare che siamo tanto deboli.

I mali della nostra preghiera

Dunque, quali sono i mali più gravi della nostra preghiera?

Riflettendo sui richiami di Gesù direi così: prima la pigrizia e l’incoscienza, siamo dei bambini piccoli.

Quando sento dire da qualcuno: – io non sento il bisogno della preghiera – generalmente rispondo così – anche il bambino, la prima volta che va a scuola, non sente il bisogno della scuola; poi a poco a poco matura questo bisogno e, se ha degli insegnanti capaci, diventa anche una gioia la scuola.

Bisogna vincere questa resistenza: siamo bambini pigri.

Gesù ci ha detto che c’è una sola via per salvarci dalla nostra debolezza.

Gesù ci ha parlato con estrema chiarezza: lo spirito è pronto ma la carne è debole. Pregate per non entrare in tentazione.

Bisogna reagire alla pigrizia e all’incoscienza.

Poi, credo, un’altro grande male è azzerare il rapporto con Dio, fermarci alla preghiera parolaia.

Prendere l’abitudine alla preghiera parolaia, l’abbiamo detto, è il cancro che distrugge tutto, distrugge anche la preghiera liturgica.

Qualche volta io, nella mia vita di prete, vedo questo pericolo.
Nella mia preghiera liturgica, la preghiera che diventa parolaia ed allora si spegne la preghiera, si pugnala l’anima della preghiera liturgica perché io ho azzerato il rapporto con Dio.

Non è più un rapporto tra persona e Persona.
È un rapporto col vento, non come da persona a Persona, il non saper equilibrare la preghiera con la nostra situazione oggettiva.

La preghiera come ubbidienza amorosa a Dio

In preda all’angoscia pregava più intensamente” dice Luca, cioè io nella debolezza devo alzare il livello della mia preghiera in qualità e in quantità, in proporzione della prova, delle tentazioni, della debolezza.

Bisogna puntare al rapporto di amore, al rapporto di ubbidienza amorosa a Dio.

Se non arrivo lì, non sono al nocciolo della preghiera.

Devo arrivare al Padre: non la mia ma la tua volontà sia fatta. Così dice Madre Teresa: quando si riesce a dire questo con un sorriso, siamo al più alto grado di santità.

La preghiera è solo questo: è amore, amore che diventa un fiume che sfocia nell’ubbidienza amorosa a Dio, confacente con la nostra situazione oggettiva.

La preghiera è azione

Bisogna che entri nel cuore questa verità.

Perciò bisogna che ci abituiamo, nella preghiera, sempre a camminare con delle decisioni precise, o almeno cercare di arrivare almeno ad una decisione precisa.

Un maestro dello spirito, Francois Varillon, ci dice questo, che cosa sono le decisioni: “Ciò che nell’uomo non è decisione è segatura“.

Allora, abituiamoci sempre a terminare la preghiera con una decisione precisa.

Un altro grande maestro di preghiera, Teofane il recluso, un grande starets russo, consultato da tutta la Russia per i suoi insegnamenti sulla preghiera, scrive questo:
“Ti domandi oggi – ho pregato? Non cercare di sondare le profondità delle tue emozioni. Chiediti invece, sto compiendo la volontà di Dio meglio di prima? Se è così la preghiera ha dato i suoi frutti.”

Allora, noi potremmo formulare, tentare di formulare, una definizione della preghiera, per precisare sempre di più.
É così pregare, la “formula” è così: la preghiera è un rapporto personale con Dio, un rapporto, direi un dialogo vivo, schietto, sincero, vero che può essere a parole come pure senza parole.

La preghiera è un rapporto personale con Dio

Personale, c’è un io ed un tu, ascolto e risposta, dialogo vivo in un rapporto di persona con la Persona di Dio.

Poi, completerei, la preghiera è un rapporto personale con Dio, che sfocia in un atto di obbedienza amorosa.

Bisogna che arrivi lì la preghiera, a sfociare in un atto di obbedienza amorosa a Dio, obbedienza fiduciosa alla sua volontà: “Padre, non la mia ma la Tua volontà sia fatta”.

 

Una parabola moderna

Un bel giorno ho ricevuto un articolo dall’estero, scritto da un giovane, una parabola moderna sulla preghiera, una presentazione molto originale della preghiera fatta da un giovane.

Provo a tradurre, tradurre in modo un po’ libero, per rendere più vivo il testo.

É intitolato così: la storia della mia bicicletta tandem.

Tandem, tutti sapete cosa è un tandem.

Questo giovane spiega la preghiera come la storia del suo tandem, una parabola moderna sulla preghiera.

Ecco la parabola:
“Ho comprato un tandem e andavo a spasso col mio tandem tutto solo.
Gli amici che mi vedevano e dicevano: – che ci metti sopra? É per pescare una ragazza che ti sei fatto un tandem? –
Ma io continuavo a pedalare, sudando, sudando.
Come é faticoso il tandem, quando pedali da solo, sotto il sole.”
Qui è descritta l’intenzione dell’articolista, è descritta la preghiera che ignora Dio, la preghiera monologo, la preghiera senza rapporto con Dio, che raccoglie solo delusioni e stanchezza. Continua la parabola.
“Un bel giorno, pedalando incontrai il Signore che camminava per la Sua strada. E gli dissi – Oh Signore, vuoi salire con me? – Certo – mi rispose e lo feci salire sulla sella posteriore. Ora non era più faticoso. Col mio tandem facevamo molta strada e con metà fatica.”
Ecco cosa significa: che la preghiera che è diventata contatto con Dio, facilita tutto, comincia a risolvere i problemi caldi della vita ,facilita tutto. Ho bisogno che si arrivi al contatto con Dio nella preghiera. Continua la parabola.
“Ma a sorpresa, un bel giorno, mentre andavamo pedalando, Lui mi disse: – Perché non sali tu di dietro? Naturalmente devi fare la tua parte. Tu devi pedalare, come pedalo io. – Balzo giù di sella, cambiando posto.”
Qui è la preghiera che si fa ascolto.
“Cominciammo l’avventura. Adesso era un’altra vita: a Lui scegliere i percorsi. Certe volte faceva delle volate. Certe volte affrontava delle salite che toglievano il fiato. Ma si voltava verso di me e diceva: – Tu pensa solo a pedalare. Al resto penso io.-”
Ecco, é la preghiera che è divenuta fusione dei cuori, tra me e Dio, è la preghiera vera. Cioè non è più un falso rapporto con Dio che raccoglie solo delusioni e stanchezza. Cioè ora Lui é il protagonista, io il collaboratore. Lui parla, io ascolto. Lui guida, io eseguo. lo pedalo con lui, facciamo la strada in due. Ecco finita la parabola moderna. Spero che vi sia piaciuta.

Adesso cambio contesto.

Invocazione dello Spirito Santo

Voglio dire ancora di insistere sulla invocazione dello Spirito Santo. Invochiamo molto lo Spirito Santo sulle persone, sulle situazioni, sulle gioie, sulle pene.

Voglio raccontarvi di un triste incidente.

In una grande città, nel quartiere più povero e più malfamato, vedo una nostra fraternità di preghiera ed una strada, quella tutta immersa nella prostituzione, prostituzione maschile, tutta abitata da travestiti ed una luce rossa per dire: qui si fa prostituzione.
Ma c’è una finestra con una luce azzurra.
È la nostra Cappellina, dove le nostre sorelle adorano Il Santissimo di giorno e di notte.
Queste sorelle sono le sentinelle avanzate della Chiesa, proprio dentro il mondo, dove imperversa Satana.
Pregano e fanno accoglienza a questi poveri tra i poveri.
Di tanto in tanto viene un travestito, attraversato dal dolore della delusione, o da un tradimento, da un amarezza o anche tormentato dalla malattia e loro lo accolgono in nome di Gesù.
Gesù è presente in quella strada di prostituzione, quasi per dire che anche questi poveri sono suoi figli.
Qui poi imperversa l’AIDS.
Alcuni giorni fa è successo una tragedia, raccontano le sorelle.
Un ragazzo di colore, malato di esaurimento, si è buttato giù dal terzo piano e si è sfracellato proprio davanti alla nostra finestra.
Penso che il Signore è subito uscito dalla nostra cappella e l’ha preso tra le braccia e l’ha stretto al cuore.”

Aumentano sempre più i suicidi.

Questo volevo dire perché la società è lontana da Dio e, quando Dio é emarginato, l’infelicità degli uomini travolge.

State vicini ad ogni persona che è tentata di suicidio.
Quando lo potete siate vicini, direi, di più.

Per ogni persona triste che incontrate per la strada, cosa fate? Interessatevi. Dite una parola, soprattutto invocate lo Spirito Santo con Fede. Lui sa che cosa fare. Lui sa che cosa dire. Lo farà incontrare con la persona giusta che, nel momento giusto, dirà la parola giusta. Come non dovete mai passare vicino ad un dolore, vicino ad un malato, restando indifferenti.

Così, non passate mai vicino ad una persona triste o disperata, senza implorare lo Spirito Santo, senza fermare tutta la vostra attenzione su di lui.

Esercizio quotidiano di preghiera

Adesso, come conclusione, torno a chiedere che dedichiate un tempo ben preciso alla preghiera.

Scegliete il luogo adatto, il tempo adatto.

Se volete fare progressi, dovete avere il coraggio di mezz’ora precisa di preghiera al giorno.

Dividete il tempo in tre parti:
– il primo tempo che date allo Spirito Santo, implorando, dialogando con lo Spirito Santo presente in voi
– il secondo tempo che dedicate a Gesù, ascoltando la Sua Parola, per esempio il brano che abbiamo meditato insieme oppure il brano di Vangelo del giorno
– il terzo tempo, dedicato al Padre, immergetevi nell’amore del Padre e state in silenzio alla Sua presenza.

Poi, prendete una decisione concreta. Se non prendete la decisione concreta, vi abituate male e la preghiera non vi fa avanzare sul cammino.

Infine concludete con una Ave Maria per poter chiedere la Grazia di imparare a pregare.

Vi faccio tanti auguri.

Scuola di preghiera di padre Andrea Gasparino – Lezione n. 2


Trascrizione del video, eseguita allo scopo di rendere più agevole la fruizione e meditazione dei passaggi più essenziali. Per il testo esatto ascoltare il video, essendo che questa trascrizione, realizzata cercando di attenersi al video per quanto possibile, può essere soggetta a qualche inesattezza qua e là. Questa scuola di preghiera é disponibile da tempo su Youtube e viene riportata qui per riproporla e condividerla a chi non la conosce.


Testo della trascrizione

Qui Radio Maria,

Trasmettiamo una catechesi di padre Andrea Gasparino

Preghiere introduttive

Prima di iniziare la nostra seconda lezione sulla preghiera, invochiamo insieme lo Spirito Santo.

Spirito Santo,
tu sai che la nostra volontà è tanto debole.
Aiutaci ad essere costanti.

Rispondete:
Vieni Spirito Santo

Fatelo con me.

Spirito Santo,
che questa trasmissione dia forza a qualche ammalato,
che dia forza a qualche persona che soffre.
Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
donaci una comprensione della potenza
della preghiera per la nostra Vita.
Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
Tu sei potenza nella mia debolezza.
Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
che il mio orgoglio non impedisca la Tua luce.
Vieni Spirito Santo

Spirito Santo,
voglio essere strumento della Tua gloria,
strumento della Tua luce.
Rendimi umile
nei pensieri,
nelle parole,
nel cuore.

Vieni Spirito Santo

Oh Maria Santissima,
Tu sei giunta ai più alti gradi della preghiera,
aiutaci a farci capire di più
che cos’è la preghiera profonda,
rendici più profondi nella nostra preghiera.
Amen

 

La scuola di preghiera di Gesù

Siamo partiti dalla grande scuola di Gesù sulla preghiera che è registrata da Luca 11.

I discepoli dicono a Gesù:
Signore,
insegnaci a pregare.

Tre consigli importanti di Gesù sulla preghiera

Quando pregate dite: Padre. Non cominciate dai vostri problemi. La preghiera deve cominciare dall’attenzione a Dio.

Quando pregate dite:
“Padre nostro,
sia santificato il Tuo nome,
venga il Tuo Regno”

Questa prima norma per pregare bene

Non cominciamo la preghiera dai nostri interessi, ma dagli interessi di Dio.

Secondo consiglio

Ora che abbiamo ricavato questa norma, concentra la tua preghiera sulle cose che scottano, allontanando le distrazioni.

Le cose che scottano sono i tuoi problemi più urgenti: il pane quotidiano, il perdono dei tuoi peccati e la fortezza nelle tentazioni.

Nel capitolo undici di Luca, Gesú aveva dato questi tre consigli preziosi.

Gesù illustra con due piccole parabole l’ultimo consiglio dato: di andare ai problemi brucianti, di chiedere con insistenza e con costanza.

Gesù, per farcelo capire bene, dice:
Ho un amico e vado da lui a mezzanotte a dirgli – amico, prestami tre pani che ho un amico venuto da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti. –
Se quegli dall’interno gli risponde – non mi importunare, la porta è già chiusa, i bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli, – vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono, almeno per la sua insistenza.

Terzo consiglio

Gesù insegna a chiedere fino a ottenere, a chiedere con la certezza di ottenere, la nostra insistenza è la misura della nostra fede, nel chiedere con costanza, onori Dio, mi spiega Gesù, perché esprimi la tua dipendenza da Lui.

Io vi dico, chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

Invocazione dello Spirito Santo

Ma perché Dio si comporta così? Perché resiste? Perché il silenzio di Dio? Il chiedere con insistenza è esercizio di fede ed è anche esercizio di umiltà, cresce la Fede e cresce l’umiltà, e cresce anche il nostro senso di responsabilità.

Il silenzio di Dio è prezioso, è amore, da il tempo di stabilire le nostre responsabilità, fa nascere la collaborazione, aiuta a chiarire il nostro spazio e a creare lo spazio di Dio.

La preghiera non è un’azione magica su Dio, è piuttosto un’azione formativa su me stesso, mi converte e allora Gesù rincara ancora l’insegnamento, come se non bastasse, insistendo ancora sull’importanza del chiedere e presenta la seconda parabola. Dice:
Qual padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra. Un padre non ha il cuore duro, ascolta tutti i bisogni dei figli.

Nella preghiera voi avete a che fare con un papà, mi insegna Gesù, che non vi dirà mai di no, vuole il vostro bene, il vero bene.

Se ritarda, i suoi ritardi sono soltanto amore e, quando dice no, è perché prepara qualcosa di meglio che voi non avete chiesto e poi c’è il grande insegnamento di Gesù:

se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre Nostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che lo chiedono.

Gesù ci dice di chiedere il massimo, lo Spirito Santo, il bene sommo, la somma di tutti i beni.

Cerco di spiegare meglio che cos’è chiedere lo Spirito Santo: è chiedere tutto ed è anche dare tutto.

É chiedere l’amore e, quando chiedo lo Spirito Santo, chiedo l’amore infinito di Dio, di essere toccato da questo amore purificato, da questo amore, chiedo di guarire nella mente, nel cuore, nella volontà.

Chiedere lo Spirito Santo è chiedere tutto ed anche dare tutto, perché quando guarisce la mente, guarisce il cuore, guarisce la volontà, date tutto.

Chiedere lo Spirito Santo è bruciare tutti gli egoismi in noi, tutte le meschinità che ci imprigionano, è chiedere che la vita di Gesù sì manifesti in noi, che i lineamenti di Gesù comincino ad essere abbozzati in noi, è chiedere la santità e far nascere in noi l’uomo nuovo e che cessi di dominare in noi l’uomo vecchio, è chiedere la Sapienza di Dio, chiedere il cuore di Dio.

Chiedere di cominciare una vita radicalmente nuova e, chiedendo tutto, voi date tutto.

Provate a sperimentare la potenza di questa preghiera anche oggi in tutte le situazioni di debolezza, chiedete lo Spirito Santo, quando siete deboli chiedete lo Spirito Santo, quando siete scoraggiati chiedete lo Spirito Santo, quando siete stanchi e delusi chiedete lo Spirito Santo, quando siete vili, quando siete superficiali, chiedete, chiedete, chiedete.

Se sperimentate la potenza di questa preghiera, voi non la lasciate mai più.

È la preghiera più bella, più completa e più facile per voi e gli altri e, mi sembra di poter dire, il capolinea della preghiera: chiedere lo Spirito Santo.

Importanza di questo consiglio fondamentale

Qualche volta penso: come mai si è divulgato così poco questo insegnamento di Gesù? È strano, sono 2000 anni che Gesù ha dato questo consiglio sulla preghiera e noi preti non insegniamo abbastanza a chiedere lo Spirito Santo eppure se vi abituate a chiedere lo Spirito Santo, se il chiedere lo Spirito Santo diventa un punto fondamentale della vostra vita spirituale, a poco a poco sentirete che lo Spirito Santo mette mano al timone della vostra barca e la pilota Lui, avrete intuizioni nuove nelle cose importanti, una intuizione nuova di voi stessi, della vostra miseria, dei vostri limiti e anche delle vostre possibilità, dei vostri doni.

Se chiedete molto lo Spirito Santo, se vi abituate su consiglio di Gesù, la vostra Fede si irrobustirà, la vostra speranza si consoliderà, la vostra carità metterà radici profonde.

Se vi abituate a chiedere lo Spirito Santo, cambia la vostra vita, la vita cambia completamente.

I frutti dello Spirito Santo

Tutti sapete che San Paolo ha descritto così i frutti dello Spirito Santo; i frutti dello Spirito Santo sono:
amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà mitezza, dominio di sé.

Galati 5:22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23 contro queste cose non c’è legge.

Bene, ogni ora della vostra giornata è influenzata da uno di questi problemi in cui agiscono i nove frutti dello Spirito Santo. Possono agire i nove frutti dello Spirito Santo in tutti i momenti della giornata. Vi imbattete nel problema di amare tutti i momenti della giornata, avete spazio di pace o avete bisogno di pace, avete bisogno di pazienza, avete bisogno di umiltà, avete bisogno di fedeltà, avete bisogno di auto dominio.

Esercizio pratico per invocare lo Spirito Santo

Bene, vorrei invitarvi a fare un esercizio pratico per allenarvi a chiedere lo Spirito Santo.

Sapete che la nostra mente non è mai inoperosa, è sempre attiva, lavora a ritmo incessante e produce pensieri inquinati o pensieri sani, giudizi di condanna oppure riflessioni di benevolenza, noi ad ogni istante prendiamo posizione con il nostro pensiero, possiamo irradiare la luce dello Spirito Santo o il buio delle nostre tenebre.

Provate anche la gioia di invocare la potenza dello Spirito Santo su ogni persona incontrata.

Di primo mattino, fin dal primo mattino provate a ringraziare lo Spirito Santo continuamente, implorarlo su tutto e su tutti nella giornata.

Primo frutto dello spirito è l’amore.

Quando cammini per la strada, quando sei sull’autobus, al lavoro, la tua mente può andare facilmente a giudizi di condanna degli altri, qualche volta sei persino spietato, senza misericordia. Prova, invece, a fermare i tuoi giudizi.

Allora con l’aiuto dello Spirito Santo, ricordi che ognuno è tuo fratello, amato da Dio come te, ringrazi lo Spirito Santo perché è un raggio della tua luce, brilla in te, nei tuoi fratelli.

Soprattutto, quando incontri una persona triste, implora lo Spirito Santo su di lei.

Frutto dello Spirito Santo è la gioia.

Se incontri una persona tesa, agitata, adirata implora lo Spirito Santo, la pace dello Spirito Santo su di lei, se le rivolgi la parola, la tua parola sia calma, accogliente, ricca di pace.

Frutto dello Spirito Santo è la pace.

Se incontri una persona malata, sii pieno di rispetto e di delicatezza, implora lo Spirito Santo per lei, se incontri un povero oltre che con l’elemosina accoglilo di cuore, sorridi e, per tutti i poveri che incontrerai nella giornata, aiuta quando puoi aiutare, è un dono più grande la tua disponibilità di cuore. Per una mamma invoca lo Spirito Santo a che sorregga la sua debolezza, implora per lei fortezza e pazienza.

Frutto dello Spirito è la pazienza sul lavoro, quando devi affrontare una persona arrogante, orgogliosa, puntigliosa o strafottente non impaurirti, non rispondere a tono, aggiungeresti buio alla notte, semmai invoca lo Spirito Santo.

Quando vedi l’umiltà di due sposi felici, quando sei davanti ad una famiglia unita, a due giovani che si amano nella luce, ad una persona consacrata piena di generosità, implora e loda lo Spirito Santo per la loro fedeltà.

Quando vedi persone che discutono e si insultano litigiose, sempre discordi, non giudicarle, implora lo Spirito Santo per essere suo strumento di pace e di mitezza.

La mitezza si rattrista dell’immoralità che dilaga nella pornografia sfacciata e provocante, nella televisione, nella stampa.

Invoca lo Spirito molto per gli operatori cinematografici, implora che scenda su di loro lo Spirito Santo a che susciti profeti creativi e santi in questo campo, ringrazia lo Spirito Santo quando vedi un film costruttivo, bello ed educativo.

Implora lo Spirito Santo su tutti i responsabili dei mass media.

Dono dello Spirito Santo è l’auto dominio, ogni atto di bontà che vedi intorno a te, ti deve aprire il cuore a glorificare lo Spirito Santo, a che istruisca il tuo occhio a scorgere la bontà che spesso è discreta.

Ascolta: sono molti i Santi che Dio pone sul tuo cammino in ogni giornata, di tutte le categorie sociali ed in tutti gli ambienti, sposi Santi, educatori Santi, operai Santi, contadini Santi, professionisti Santi, infermieri Santi, laici Santi, suore Sante, preti Santi, Santi di tutte le età, vecchi e giovani, adolescenti, ragazzi santi, bambini Santi.

Non essere mai indifferente a questi miracoli, non passare vicino a un santo senza ringraziare e benedire lo Spirito Santo e Maria Santissima sia la tua guida in questo cammino di preghiera continua e di carità continua.

Risposte agli ascoltatori

Voglio terminare riferendovi la telefonata di una mamma, una giovane mamma mi ha telefonato dicendo: l’altra volta ho seguito la prima lezione sulla preghiera, ho sentito la sua trasmissione mentre guidavo il pulmino ed andavo a prendere i miei bambini all’asilo e a scuola. Sapete quanti bambini ha questa giovane mamma? Ha 10 bambini. Quando sta per nascere il nono bambino viene da noi a fare deserto, per prepararsi al nono dono di Dio.

Dunque questa mamma si chiama Raffaella, questa mamma mi diceva che era angosciata, non riusciva a trasmettere ai suoi figli la gioia della preghiera.

Diceva, noi genitori moderni abbiamo dei problemi tremendi, i bambini sono frastornati da mille cose, non sanno più concentrarsi, non sanno arrivare all’intimità.

Io quando avevo 7-8 anni, diceva, avevo già viva l’amicizia con Dio e quando ero adolescente l’Eucaristia era la mia passione, guai se non avessi incontrato l’Eucarestia, se non avessi avuto l’Eucarestia.

Adesso non vedo questo nei miei figli ed i tempi sono così cambiati.

Ecco, io voglio rispondere a questa Santa mamma.

Senti Raffaella, non essere pessimista, oggi ancora oggi c’è lo Spirito Santo che lavora nel cuore dei giovani.

Io conosco tanti giovani pieni di Spirito Santo, alcuni sono arrivati ai più alti gradi della preghiera ma io vorrei suggerirti una cosa.

Imposta bene il problema della preghiera.

Non cominciare dalla preghiera dei tuoi figli, comincia piuttosto dalla tua preghiera.

Devi stabilire un tempo ben preciso per la preghiera.

Sei una mamma tribolata, non potrai avere più di un quarto d’ora forse. Un quarto d’ora, assolutamente devi trovarlo questo quarto d’ora, come trovi il tempo per nutrirti, per mangiare, bere e riposare, se no non ce la fai.

Devi trovare il tempo, un quarto d’ora da dare tutto completamente a Dio, metterti in un angolo della casa, dove non sei disturbata, nella presenza di Dio.

Implora molto lo Spirito Santo, prima di cominciare a pregare, Lui é il soffio vitale della preghiera, ha detto il Papa, poi mettiti davanti a Dio con piena confidenza, immergiti nel Padre in piena confidenza.

Quando pregate dite: Padre

Poi fa passare tutti i problemi della giornata e su ogni problema implora lo Spirito Santo, a cominciare dai tuoi figli tutti, implora lo Spirito Santo, imploralo lungamente e chiedi proprio questo: che ognuno dei tuoi figli arrivi alla gioia della preghiera, all’intimità con Dio e che tu trovi la strada che mi hai detto: che la domenica insieme possiate fare la preghiera di lodi.

Ricordati bene che la preghiera di lodi è una delle pratiche più belle di una famiglia.

Però ricordati che ad una certa età il bambino ha bisogno di cose più semplici.

È come se tu dessi una pagnotta al bambino lattante.

Il bambino ha bisogno di aprire il cuore a Dio con la preghiera spontanea, per ringraziare e chiedere ed abituati a insegnare la preghiera allo Spirito Santo.

Quando il bambino è buono ha vinto lo Spirito Santo, quando ha vinto una tentazione é grazie allo Spirito Santo, insegna bene così con esempi concreti il bisogno della preghiera allo Spirito Santo.

La preghiera parolaia uccide la preghiera nel bambino e noi siamo troppo abituati alla preghiera parolaia e abituiamo troppo i nostri figli alla preghiera parolaia e non alla preghiera di silenzio; non sapremmo insegnare la preghiera di silenzio ma è questa la vera preghiera.

Esercizio quotidiano di preghiera

Adesso, prima di terminare, il compito a casa per questa settimana.

Se volete pregare bene, ecco che cosa vi chiedo.

Io credo che bisognerebbe dedicare almeno mezz’ora, che significa già molto tempo, di cui già almeno un quarto d’ora per mettersi in silenzio davanti a Dio.

Scegliere bene il luogo della preghiera.

Gesù saliva sulla montagna, andava in luoghi solitari, si rifugiava nel buio della notte. É necessario che il luogo della preghiera sia silenzioso e raccolto.

Avere il Crocifisso dinnanzi, qualche immagine Sacra se possibile. E, ancor meglio, sarebbe la preghiera davanti al l’Eucaristia, ma questo non è possibile sempre.

Poi mettiti in ginocchio a pregare, il corpo come consiglio ai giovani con le spalle erette ed aperte, il respiro ritmato, se le spalle sono aperte il respiro manda molto più ossigeno al cervello.

Questo aiuta molto la concentrazione, le braccia rilassate, tutto il corpo rilassato.

Devi imparare a far pregare anche il corpo.

Poi comincia col segno di Croce fatto bene: toccando la fronte consacra al Padre i tuoi pensieri, toccando il petto consacra il tuo cuore, la tua capacità di amare, toccando le spalle consacra allo Spirito Santo le tue azioni, la tua volontà.

Affidatevi allo Spirito Santo, é lui il maestro della preghiera, concentratevi sulla presenza dello Spirito Santo.

Infatti san Paolo dice: siete Tempio di Dio, lo Spirito di Dio abita in voi. Prova a dialogare con Lui e se hai un problema difficile tra le mani chiedi: Vieni Spirito Creatore.

Il secondo spazio sia dedicato a Gesù, la preghiera di ascolto. Prendi tra le mani il capitolo 11 di Luca da cui siamo partiti, come se ti parlasse, come se lo leggessi per la prima volta.

Il terzo spazio sia dedicato al Padre.
Intanto fatti questa domanda: Cosa vuoi da me Padre, davanti a Lui l’invocazione Padre oppure pure papà, Padre mio, mio tutto come un atto concreto di amore, Padre, cerca di entrare con affettuosità sempre più grande al cospetto del Padre e poi al termine della tua preghiera:
*scrivi un proposito concreto da attuare con amore*

L’amore deve consistere in fatti concreti.

Prendi una decisione e portala avanti affidandola a Maria Santissima.

A Maria chiedi la Grazia di imparare a pregare e il dono di questa preghiera e di essere costante.